Il tuo marchio a bilancio
Il marchio non è solo un “nome” o un “logo”.
Rappresenta il tuo brand, identifica con precisione la tua azienda e ti permette di impedirne a chiunque l’utilizzo, per commercializzare beni uguali o simili ai tuoi. È il tuo modo per rassicurare i tuoi clienti e garantirle la qualità e la provenienza del tuo prodotto.
Inoltre, e non meno importante, provvedere alla registrazione del tuo marchio ti consentirà di mettere al sicuro un asset aziendale. Il marchio, infatti, è un vero e proprio bene immateriale. Oltre ad entrare a far parte del patrimonio aziendale, potrà essere usato per stipulare contratti di licenza, ottenere finanziamenti o anche, più semplicemente, per fidelizzare i consumatori.
Depositare il tuo marchio ti permette di tutelare i tuoi investimenti, evitando che un giorno qualcun altro possa raccogliere i frutti di quanto da te seminato con tanti sacrifici.
Se la propria realtà imprenditoriale ha autogenerato negli anni un marchio proprio e non acquisito esternamente, fino ad oggi la voce “marchi e brevetti” si poteva esprimere in Bilancio solo come valore corrispondente ai soli costi di registrazione; oggi invece, si può dare valore alla propria storia.
Una novità che può dare rilancio alla fittissima rete di PMI del Bel Paese, ricca di marchi storici e aziende di famiglia.
La grande opportunità è offerta dal Decreto Agosto e si concretizza nella valorizzazione economica del proprio marchio, valutato come vera e propria voce di Bilancio e quindi con un valore economico reale e “spendibile”.
Tutto ciò consente all’impresa un rafforzamento patrimoniale con la rilevazione di plusvalore che in un sistema a costi storici emergerebbero solo in ipotesi straordinarie sul capitale.
L’operazione di rivalutazione del marchio riverbera i suoi effetti positivi anche dal punto di vista fiscale. È infatti possibile dare rilievo ai maggiori valori anche in sede fiscale mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva agevolata pari al 3% dell’importo della rivalutazione. Questo comporta la possibilità per l’azienda di considerare l’ammortamento del marchio pienamente deducibile dal reddito d’impresa.
Insomma, rivalutare gli “asset intangibili” come il marchio attraverso un parere valutativo professionale, diventa un’operazione che non solo renderà la propria strategia di posizionamento più efficace ma che consentirà all’impresa un rafforzamento patrimoniale concreto, con la rilevazione di valori solitamente inespressi nel patrimonio contabile dell’impresa.
D’altro canto, il marchio e gli altri beni immateriali identificabili, ottenuti tramite l’acquisizione dell’azienda o di un suo ramo sono separatamente iscrivibili in bilancio in base al loro valore corrente, nei limiti del costo sostenuto. Il valore corrente del marchio deve essere definito attraverso un parere valutativo professionale.

Dott. Luca Valenti
Luca Valenti è titolare dello Studio Valenti Associato, è Dottore Commercialista e Revisore dei Conti.
È stato Senior Manager presso la Arthur Andersen, primaria società di Audit leader nel settore della revisione di bilancio e della consulenza aziendale dove ha svolto incarichi per i maggiori gruppi industriali Italiani ed internazionali nei più diversi settori di attività, in Italia e all’estero.
Successivamente è stato prima Chief Financial Officer e poi Direttore Generale ed Amministratore di Starcom Merdiavest Group, primario gruppo internazionale operante nel settore dei media, della comunicazione e della pubblicità, contribuendo attivamente a modernizzare e rilanciare le società italiane fino a portare il gruppo a diventare una delle più importanti realtà italiane del settore.
Dal 2005 svolge l’attività di Libero Professionista, in qualità di Consulente d’Azienda e Dottore Commercialista al servizio di grandi realtà industriali Italiane ed estere. Ha condotto numerosi progetti di consulenza per importanti aziende operanti nel settore food, manufacturing e media&communication. Luca svolge l’attività di Consigliere indipendente ed è membro dell’Organo di Vigilanza del Fondo Pensioni della Banca Popolare di Sondrio.
In questo contesto professionale svolge attività di consulenza direzionale e gestionale in qualità di temporary executive / Change manager (CFO, Direttore Generale, Amministratore Delegato) per conto di Private Equity Italiani ed internazionali e di gruppi industriali in ambito M&A, nonché attività di consulenza alla gestione del passaggio di proprietà di aziende sia sell-side che buy-side.